Bob​ – Jasper Doest

Bob​ – Jasper Doest

Le interviste di Paola Viola

Jasper Doest - Bob

Jasper Doest è un fotografo olandese che crea storie visive che esplorano il rapporto tra l’umanità e la natura.

Dopo essersi laureato in ecologia, Doest sa che la vita umana dipende da tutto ciò che il nostro pianeta ha da offrire, eppure riconosce la natura insostenibile degli attuali modelli di consumo umani. Attraverso il suo lavoro fotografico dà voce al mondo naturale e cerca di colmare il divario tra il mondo naturale e noi stessi. Essendo un vero sostenitore del potere della fotografia di avviare il cambiamento, Jasper è Senior Fellow della International League of Conservation Photographers e ambasciatore del World Wildlife Fund. Il suo lavoro ha contribuito a riviste internazionali come National Geographic Magazine, Smithsonian Magazine e GEO e ha ricevuto numerosi premi, tra cui World Press Photo e Wildlife Photographer of the Year.

Jasper tiene spesso conferenze sulla fotografia, la conservazione e la sostenibilità globale e ha portato la sua testimonianza in eventi come la Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a Bonn e la Royal Geographical Society a Londra.

www.jasperdoest.com

Jasper Doest is a Dutch photographer who creates visual stories that explore the relationship between humankind and nature.

Having majored in ecology, Doest knows human life depends on everything our planet has to offer, yet he recognizes the unsustainable nature of the current human patterns of consumption. Through his photographic work he gives a voice to the natural world and tries to bridge the gap between the natural world and ourselves. 

As a true believer in the power of photography to initiate change, Jasper is an International League of Conservation Photographer Senior Fellow and a World Wildlife Fund ambassador. His work has been contributing to international journals such as National Geographic Magazine, Smithsonian Magazine and GEO and received numerous awards, including World Press Photo and Wildlife Photographer of the Year.Jasper frequently lectures on photography, conservation and global sustainability and has presented at venues such as the United Nations Climate Change Conference in Bonn and The Royal Geographical Society in London.

www.jasperdoest.com

Alcuni riconoscimenti selezionati

  • World Press Photo – 2018, 2019 (2x), 2021
  • Pictures Of The Year internazionale, Primo premio: 2021
  • Sony World Photography Awards, Primo premio: 2019
  • Wildlife Photographer of the Year, Primo premio: 2013, 2019
  • European Wildlife Photographer of the Year, VINCITORE 2020; Primo premio: 2009, 2014, 2015
  • Fotografo di viaggio dell’anno, primo premio: 2013, 2015
  • Zilveren Camera, Natuur & Milieu, Primo Premio: 2016

Some selected accolades

  • World Press Photo – 2018, 2019 (2x), 2021
  • Pictures Of The Year international, First prize: 2021
  • Sony World Photography Awards, First prize: 2019
  • Wildlife Photographer of the Year, First prize: 2013, 2019
  • European Wildlife Photographer of the Year, WINNER 2020; First prize: 2009, 2014, 2015
  • Travel Photographer of the Year, First Prize: 2013, 2015
  • Zilveren Camera, Natuur & Milieu, First Prize: 2016

Bob - Jasper Doest


A Bob piace la colazione a base di caviale, i tuffi nella sua piscina di acqua salata e i massaggi bisettimanali ai piedi sulla spiaggia. Una vita incantata, forse, ma se lo merita: Bob trascorre gran parte del suo tempo a interagire con i bambini delle scuole nella sua isola natale, Curaçao. È un influente emissario per la conservazione.

Bob è un fenicottero.

La veterinaria Odette Doest, cugina del fotografo Jasper Doest, ha salvato Bob nel 2016, dopo che aveva sbattuto contro la finestra di un hotel. Durante la sua riabilitazione Odette ha scoperto che non solo il fenicottero aveva una commozione cerebrale e un’ala sinistra ferita, ma soffriva anche di bumblefoot, una malattia cronica del piede comune negli uccelli in cattività, che comprometteva la sua capacità di procurarsi il cibo in natura. Bob era troppo rilassato con le persone così Odette comprese che l’animale era stato ammaestrato per questo motivo ha deciso di tenere Bob a casa con sé. Quando Odette ha iniziato a portarlo nelle visite settimanali della sua fondazione alle scuole e ai luoghi di ritrovo della comunità sull’isola caraibica olandese, il fenicottero è diventato immediatamente una celebrità. Bob è diventato ambasciatore per FDOC (Foundation for Animals and Education in the Caribbean) che ha l’obiettivo di sensibilizzare i nativi dell’isola sull’importanza di proteggere la fauna selvatica. La fama di Bob ora aiuta Odette a raccontare una storia più ampia: il duo lavora insieme per rendere le persone più consapevoli delle questioni ambientali nei Caraibi.

Nel 2020 la storia di Bob e Odette è diventata un libro e parte di un progetto più ampio per raccogliere fondi a favore di FDOC e la conservazione nei Caraibi. Meet Bob racconta un’intima storia d’amore e di compassione, tra due individui che dipendono l’uno dall’altro, generano un cambiamento positivo educando le generazioni future. Jasper attraverso questo spettacolare e senza dubbio infinitamente empatico racconto ci accompagna nell’acquisizione della consapevolezza di quanto l’essere umano e l’animale abbiano la necessità di vivere insieme sul nostro pianeta, con rispetto e in armonia, senza prevaricazione, rivolti insieme ad un futuro comune. Questa è il motivo, a mio avviso, che rende il lavoro di Jasper un reale strumento di cambiamento positivo nel mondo. 

Penso che Jasper abbia saputo raccontare la storia di Bob e Odette da “dentro la storia” mettendosi in discussione costantemente la sua stessa storia e accettando di non sapere ancora in fondo quale fosse il suo “posto nel mondo”, accettando di stupirsi come un bambino e studiando una via giusta ed efficace per raggiungere un nobile obiettivo, ma soprattutto lo ha fatto rimanendo costantemente connesso con la terra.

Sono certa che anche per voi incontrare Bob sarà un’esperienza travolgente e illuminante. 

Bob enjoys breakfasts of caviar, dips in his own saltwater pool, and biweekly foot massages on the beach. A charmed life, perhaps, but he deserves it: Bob spends much of his time interacting with school children on his home island Curaçao. He is an authoritative emissary for conservation.

Bob is a flamingo.

Veterinarian Odette Doest, cousin of Jasper, rescued Bob in 2016, after he had slammed into a hotel window. While rehabilitating the bird Odette discovered that not only did the flamingo have a concussion and an injured left wing, but he had previously been domesticated.  Bob was too relaxed around people; he also suffered from bumblefoot, a chronic foot disease common in captive birds, which would impair his ability to catch food in the wild.

Bob was at ease with people, and because of his injuries, Odette decided to keep Bob at her center and home. When she started taking him on her foundation’s weekly visits to schools and community gathering spots on the Dutch Caribbean isle, the flamingo became an instant celebrity.

Bob has become the ambassador for FDOC (Foundation for Animals and Education in the Caribbean), a foundation that has the goal of educating the island natives on the importance of saving the local wildlife. Bob and his fame help Odette to tell a larger story: their work together helps people be more aware of Caribbean’s environmental issues.

In 2020 Story of Bob and Odette became a book and part of a larger program who aim to collect funds to help FDOC and the conservation of Caribbean’s wildlife.

Meet Bob tells us an intimate love story and compassion between two individuals who depend on one another and generate a positive change in educating the future generations.

Jasper Doest, through this emphatic and spectacular book, leads us to gain awareness on how much the human being and the animal have the need of living together on the planet, with harmony and respect, with no prevarications, facing together a common future.

This is the reason why, from my point of view, the work of Jasper is a real instrument of positive change in the world.

I think that Jasper have found a way to tell the story of Bob and Odette from “inside the story” by getting constantly involved in his own story without knowing what was his “place in the world”, accepting to be surprised like a child and at the same time studying the right and efficient way to reach this goal, and he did this with a strong connection with his native land.

I’m sure that “Meeting Bob” for you will be an enlightening experience!

Due chiacchiere con Jasper

Perché hai deciso di raccontare la storia di Bob in un libro?

Per me, la storia di Bob è molto personale. Mio padre è nato a Curaçao, un’isola relativamente piccola a nord del Venezuela. Si è trasferito in Olanda quando era un ragazzino, dove sono nato e cresciuto. Mi ci sono voluti 27 anni prima di visitare il luogo di nascita di mio padre. Non so esattamente perché … 

Durante la mia adolescenza ho sviluppato uno stretto rapporto con mia cugina Odette. Studiava alla Facoltà di Veterinaria di Utrecht e io ero appassionato di fotografia. Visitava la nostra casa con storie e immagini di animali selvatici nella giungla peruviana. Quando finalmente sono andato a trovarla durante l’estate del 2006, ricordo di aver notato quanto abbiamo in comune. Anche se veniva a trovarci ogni anno in NL, mi ci sono voluti altri 10 anni prima di visitarla di nuovo. Di nuovo, non so perché …

Quando ho visitato di nuovo Curacao nel 2016, Odette aveva appena salvato un fenicottero. Non poteva essere rimesso in libertà; era un essere rilassato, e lo abbiamo chiamato Bob. Il secondo giorno della mia visita, mentre l’orologio sul comodino stava cambiando alle 7:00, la testa di Bob ha sbirciato attraverso la porta della mia stanza: in quel momento è iniziato il nostro viaggio fotografico. Non sapevamo entrambi quante vite sarebbero state influenzate positivamente dalle nostre azioni. L’ultimo giorno della mia ultima visita, mi sono unito a Bob per una nuotata nelle acque cristalline che circondano l’isola. Mentre tornavo a nuoto in spiaggia e dirigermi all’aeroporto, ho guardato di nuovo la strana coppia che galleggiava in mare. Vivono insieme una vita straordinaria, anche se per loro è solo la loro vita quotidiana. Per me, la loro storia è un’intima storia d’amore su come due individui, che dipendono l’uno dall’altro, possano avviare un cambiamento positivo educando le generazioni future. E, anche se preferirei vedere Bob tornare in libertà, è bello sapere che insieme a Odette è in grado di fare davvero la differenza. Sono passati oltre due anni da quando li ho visitati l’ultima volta e mi mancano moltissimo. 

Questa volta so perché.

A chat with Jasper

Why have you decided to share and tell the story of Bob?

For me, the story of Bob is very personal. My father was born on Curaçao, a relatively small island North of Venezuela. He moved to The Netherlands when he was a little boy, where I was born and raised. It took me 27 years before I visited my father’s birthplace. I don’t know exactly why…

During my late teens I developed a close relationship with my cousin Odette.  She was studying at the Faculty of Veterinary Practices in Utrecht and I was interested in photography.  She would visit our home with stories and pictures of wildlife in the Peruvian jungle.  When I finally visited her during the summer of 2006, I remember noticing how much we have in common.  While she would visit us every year in NL, it took me another 10 years before I would visit her again. Again, I don’t know why…

When I visited Curacao again in 2016,  Odette had just rescued a flamingo.  He couldn’t be released back to the wild; he was a relaxed, chill being, and we named him Bob.  On the second day of my visit, as the bedside clock was changing to 7:00 am, Bob’s head peaked through the door to my room — it was in the early hours of that morning, our photographic journey began.  Little did we both know how many lives would positively be affected by our actions.

On the final day of my last visit, I joined Bob for a swim in the crystal clear waters surrounding the island. As I swam back to the beach to call it a day and head to the airport, I looked back at the odd couple bobbing at sea. They live a remarkable life together, although, to them it’s just their daily life. To me, their story is an intimate love story about how two individuals, that depend on each other, initiate positive change by educating future generations. And, even though I’d rather see Bob return to the wild, it’s good to know that together with Odette he’s able to make a real difference. It’s been a year now since I’ve visited them and I miss them dearly. 

This time, I do know why.

Come “Meet Bob” è diventato un reale strumento per realizzare questa tua “missione”? 

La storia di Bob e Odette è stata ben accolta dai media attraverso un’ampia varietà di pubblicazioni di riviste internazionali. La storia di Bob ha vinto il concorso World Press Photo 2019, Wildlife Photographer of the Year, Pictures of the Year International e Sony World Photography Awards. Nel 2020, Bob ha onorato con orgoglio le pagine del National Geographic Magazine.

Persone da tutto il mondo ci hanno contattato per sapere quanto apprezzano il lavoro di Odette e come lei sia un modello per molti. Anche se tutti i riconoscimenti mi hanno scaldato il cuore, personalmente ho voluto fare qualcosa di più per Odette, per Bob e per la conservazione della fauna selvatica nei Caraibi. Poiché l’isola di Curaçao custodisce le radici della mia eredità, MEET BOB è il mio tributo alla mia storia, una celebrazione del colore nella mia vita e il mio piccolo contributo al futuro dell’isola. Il lavoro di salvataggio della fauna selvatica di Odette è completamente autofinanziato attraverso il suo reddito di veterinaria. Quando un animale selvatico ferito viene portato in FDOC, Odette paga tutte le loro cure di tasca propria. Pertanto, ho deciso che tutte le entrate di questo libro saranno donate al lavoro di conservazione e istruzione di FDOC, così tutti noi possiamo aiutare a sostenere l’importante lavoro di conservazione di FDOC.

MEET BOB non è “solo un libro”. È una campagna di raccolta fondi. Questo libro è un’opportunità per me di aiutare qualcuno che cerca di rendere questo mondo un posto migliore. Questo libro celebra Bob e Odette. La loro storia ci ricorda che le azioni individuali, guidate dall’amore e dall’empatia, possono avere un enorme impatto positivo sul mondo che ci circonda. Non avrei mai pensato di scrivere una storia su un membro della famiglia, ma è la prova che questo potere vive in tutti noi; compassione ed empatia come punto di partenza di un cambiamento positivo. Questo è quello di cui questo mondo ha bisogno, più che mai. 

Questo libro è il MIO modo di restituire al mondo ciò che ci ha donato: l’Amore.

How do “Meet Bob” has become a real tool to realize your mission?

The story of Bob and Odette has been well received in the media through a large variety of international magazine publications.  Bob’s story was celebrated in the 2019 World Press Photo Contest, Wildlife Photographer of the Year, Pictures of the Year International and the Sony World Photography Awards. In 2020, Bob proudly graced the pages of National Geographic Magazine. 

People from all over the world have reached out to us on how much they appreciate Odette’s work and how she is a role model for many. While all the acknowledgements have been heartwarming, I have personally wanted to do something more for Odette, for Bob, and for wildlife conservation in the Caribbean.  As the island of Curaçao holds the roots to my heritage, MEET BOB is my tribute to my own history,  a celebration of the color in my life and my small contribution to the island’s future. 

Odette’s wildlife rescue work is completely self-funded through her income as a veterinarian. When an injured wild animal is brought into FDOC, Odette pays for all of their care out of her own pocket.  Therefore, I have decided that all revenues of this book will be donated to the conservation and education work of FDOC, so that we can all help support the important conservation work of FDOC.  

Meet Bob it’s not “Just a book”. It’s a fundraising campaign.

This book is an opportunity for me to help someone who tries to make this world a better place. This book celebrates Bob and Odette. Their story is a reminder that individual actions, driven by love and empathy, can have an enormous positive impact on the world around us. Never would I have thought about doing a story about a family member, but it proves this power lives in all of us; compassion and empathy as the starting point of positive change. Something this world needs, more than ever. 

This book is MY way of giving back to the world what he has donated us: LOVE.

Che cosa Bob ti ha insegnato della tua famiglia, delle tue origini e della tua terra? 

Mio padre è nato a Curaçao, un’isola relativamente piccola a nord del Venezuela. Si è trasferito in Olanda quando era un ragazzino, dove sono nato e cresciuto. Mi ci sono voluti 27 anni prima di visitare il luogo di nascita di mio padre e mi sembrava di voler fare qualcosa in cambio per il luogo che racchiude le radici della mia eredità. Seguire Odette e Bob in tutta l’isola mi ha riavvicinato alle mie radici, quindi INCONTRARE BOB non è solo un’opportunità per fare qualcosa a livello di conservazione. Il libro è anche il mio tributo alla mia storia, una celebrazione del colore nella mia vita ed è anche il mio piccolo contributo al futuro dell’isola.

What has Bob taught to you about your family, about your origins and your native land?

My father was born on Curaçao, a relatively small island North of Venezuela.  He moved to The Netherlands when he was a little boy, where I was born and raised. It took me 27 years before I visited my father’s birthplace and it felt like I wanted to do something back for the place that holds the roots to my heritage. Following Odette and Bob across the island has connected me more with my roots and therefore MEET BOB not only an opportunity to do something on a conservation level. The book is also my tribute to my own history,  a celebration of the color in my life and my small contribution to the island’s future. 

Jasper credi nelle favole? Te lo chiedo perché per me la storia di Bob è una delle favole più incredibili favole che io abbia ascoltato e visto. 

No, non lo faccio e non ne ho bisogno. La realtà della vita quotidiana offre già abbastanza sorprese: la magia si trova nelle storie che ci circondano. Se sei pronto ad aspettarti cose inaspettate, la vita può essere un viaggio incredibile. Finché osi seguire la tua curiosità …

Jasper, do you believe in fairytales? I’m asking this because for me Bob’s story is one of the most incredible fairy tales I’ve ever listened to and seen.

No, I don’t and I don’t need to. The reality of daily life is already offering enough surprises–magic is to be found in the stories that surround us. If you’re ready to expect the unexpected things in life, life can be an incredible journey. As long as you dare to follow your curiosity…

Qual è il lieto fine che hai immaginato per Bob?

Non lo so, non posso, né voglio, controllare come procede una storia. Ma Bob sta invecchiando, a volte immagino che Odette abbia circa 70 anni e che sia seduta in veranda con Bob al suo fianco. A quel punto spero che potremo guardare indietro a Curaçao e vedere che la missione di Odette di sensibilizzare le generazioni future ha dato i suoi frutti.  

What is the happy ending you have imagined for Bob?

I don’t know, I’m can’t (and don’t want to) control how a story progresses. But as Flamingo’s get fairly old, I sometimes fantasise about Odette being in her 70’s, sitting on the porch with Bob by her side. By that time I hope we can look back at Curaçao and see what Odette’s mission to raise awareness within the next generation has paid off. 

Jasper se me lo concedi vorrei raccontare ai nostri lettori come “insieme” abbiamo scritto un altro piccolo capitolo di questa storia. 

Certo Paola.

Grazie Jasper. 

I miei articoli su questo Blog vogliono raccontarvi la fotografia non solo dal punto di vista tecnico ed artistico, ma quello che sto cercando di fare è raccontarvi come, a mio avviso, la fotografia possa diventare un fortissimo strumento per influenzare positivamente le persone, aiutarle a vedere il mondo con altri occhi: quelli del cuore. Penso che questa fotografia possa stimolarci a diventare noi stessi un motore positivo di cambiamento verso ciò che ci è vicino, ma anche ciò che ci sembra più lontano, ma che comunque influenza anche noi e le nostre vite. Grazie a questa premessa vi risulterà quasi scontato perché io abbia deciso di chiedere a Jasper di poter “utilizzare” la storia di Bob per attivare il programma educativo didattico “Smiling World” inserito nel progetto “Scuola di Fotografia” che l’associazione di cui faccio parte, “Una mano per un Sorriso – For Children”, grazie a Mattia Bidoli, sta sviluppando nel campo profughi di Diavata a Salonicco in Grecia. 

Questo progetto, condotto in collaborazione con una Ong locale, mira a fornire attraverso la fotografia a bambine e ragazze, che vivono una vita sospesa e un’ identità che non gli appartiene, di apprendere non solo uno strumento utile per conoscere se stesse e ricostruire il loro posto nel mondo, ma anche un nuovo modo di conoscere e scoprire il mondo. Un mondo che le aspetta e che anche loro possono e devono contribuire a rendere migliore. Quello che racconta Jasper attraverso la storia di Bob è un mondo senza dubbio migliore di quello in cui loro stanno vivendo, un mondo fatto di speranza. Per questo ho desiderato immensamente far conoscere la favola di Bob alle nostre piccole coraggiose principesse. Ho scritto a Jasper cercando di raccontargli la mia idea e chiedendogli di poter usare qualche sua immagine per creare questo laboratorio. Il giorno di Pasqua, cioè il 04 aprile 2021,  alle ore 11.41 Jasper ci ha inviato una comunicazione dicendo che ci avrebbe inviato due libri per i nostri laboratori. 

Il messaggio concludeva così. 

“Buona Pasqua Paola.”

La fine di questa favola, o chissà forse nuovi inizi,  è raccontata in queste immagini di quello che queste storie hanno il potere di fare. 

Grazie Jasper.

Jasper, if you allow me, I would like to tell our readers how together we wrote a new chapter of this story…

Sure Paola.

Thanks Jasper.

My articles on this blog not only want to tell you about photography from an artistic and technical point of view, but what I want to share with you is how photography can become a strong tool for influencing positively people, and help them see the world with others views: as the view of the heart.

I think that this kind of photography can stimulate us in becoming an engine for positive change to what it’s close to, but also to what seems to be far.

It might result a commonplace for you why I decided to ask to Jasper Doest to share his story of Bob: and the reason is to activate a new educational program “smiling world”, in the project we have of “school of Photography”, that the ngo I’m part of “Smiley hand”  is developing in the refugee camp of Diavata in Salonicco, Greece, thanks also to our collaborator and friend Mattia Bidoli.

This project, in collaboration with a local NGO, aims to provide girls, who live a suspended life and an identity that does not belong to them, to learn through photography not only a useful tool to know themselves and reconstruct their place in the world, but also a new way of knowing and discovering the world. A world that awaits them and that they can and must contribute to make it better.

What Jasper tells through Bob’s story is undoubtedly a better world than the one they are living in, a world of hope.

This is why I have immensely wanted to introduce Bob’s story to our brave little princesses.

I wrote to Jasper trying to tell him my idea and asking him to use some of his photos to create this workshop.

On Easter day, April 04, 2021, at 11.41 am, Jasper sent us a communication saying that he would send us two books for our workshops.

The message ended like this.

“Happy Easter Paola.”

The end of this fairy tale or, who knows, maybe a new beginning, is told in these photos of what these stories have the power to do.

Thanks Jasper.

2 Comments

  1. Grazie mille a Paola Viola per questo prezioso contributo.
    Molto coinvolgente e interessante la complessità internazionale dell’operazione, trasversale a tematiche naturalistiche e sociali diverse.
    Resto in po’ perplesso per la modalità di scrittura, evidentemente nata in inglese, con una struttura argomentativa, sintattica e motivazionale molto americana, poco adatta al pubblico italiano, per cui vedrei adatta una riscrittura radicale e meno ripetitiva, piuttosto che una traduzione letterale.
    E nel testo dice “I want to tell you about photography from an artistic and technical point of view” ma in realtà non fa alcun commento né artistico né tecnico sulle foto.
    Visto l’argomento di sensibilizzazione sociale, comunque ci può stare…
    Grazie comunque a Paola per averci regalato questa bellissima storia. Caratterizzata anche da aspetti artistici e tecnici molto particolari.

  2. Grazie Paola per questa bellissima testimonianza.
    Ogni storia d’amore è una GRANDE storia.

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